Ora che siamo nel periodo degli esami scolastici non ho potuto certo ignorare anche in me quella velata presenza, e sensazione di pressione, che anche solo il ricordo della scuola sembra rievocarmi.
Lo considero un gran peccato, così vorrei poter scrivere alcune piccole lezioncine di vita sul vivere allegramente e in modo felice, prendendo spunto dalla mia vita personale e spaziando soprattutto nel campo delle relazioni sociali, perché ci sono un paio di relazioni sociali pericolose di cui vorrei scrivere. Ma prima devo trovare un titolo per il mio tema.
Tema sulla ricerca della felicità
Da piccolo non nascondo che ho provato una grande fascinazione per un sacco di cose. Questa è stata senz’altro una delle cose che molte delle persone intorno a me hanno odiato accanitamente sin dal vero e proprio inizio. Non ho mai avuto un adulto, nemmeno le maestre che vedessero in me il bambino che ero, ma mi hanno sempre considerato un diavoletto sotto vesti di angelo.
Per quanto io potessi essere ribelle, molte persone guardavano sempre al mio amico Luca, che invece aveva il mio stesso problema ma alla rovescia: per quanto malvagio lui potesse essere, le persone gli si accoccolavano sempre vicine a dare baci e abbracci. E mentre io lo invidiavo da lontano, lui dentro bruciava di puro disgusto. Ha odiato da sempre l’effetto della sua candida apparenza. Il suo look, l’unica maledizione che non si è mai potuto togliere e che ha letteralmente ignorato anche per gran parte della sua adolescenza, finchè alla fine ha capito la sua grande fortuna.
La mia adolescenza invece è stata sempre dalla parte sbagliata della strada, come quando si attraversa una strada di campagna e non si guarda dal lato giusto proprio quando arriva una macchina: tutti mi hanno sempre suonato i loro clacson contro. Dopo la mia infanzia avevo preso l’abitudine a darmi la colpa, solo dopo avrei scoperto che le persone sono proprio fatte così.
Non ci si può fidare degli sconosciuti. Tutti conoscono questa frase. Io dissentisco: il proverbio deve essere cambiato in “non ti fidare mai di nessuno che non conosci come te stesso.” Dicono entrambe la stessa identica cosa, ma mentre il caro vecchio proverbio è più legato alle caramelle, il secondo ci riporta alla realtà dei fatti: là fuori, nessuno ti vuole felice. Nessuno vuole eliminare i tuoi problemi, nessuno vuole che il mondo migliori.
La vera domanda che mi sono portato durante tutta l’adolescenza è stata “perchè a me queste cose invece interessano?”
Non mi sono mai saputo spiegare il perché io non abbia mai incontrato le persone giuste allora. Sta di fatto che i peggiori nemici della nostra crescita, ovvero gli unici ostacoli all’inizio del nostro cammino verso la felicità, sono le persone che ci ricordano noi stessi. O meglio, i difetti di noi che odiamo.
Per molto tempo mi credevo sfortunato perché sono cresciuto tra ragazzi di strada, tra droga che non ho veramente mai usato a fondo ma che faceva parte del mio ambiente, e gente che usava parlare con la violenza al posto delle parole. Solo dopo ho reincontrato Luca, il mio vecchio amico dell’asilo. E forse per la prima volta ho conosciuto anch’io l’odio.
Ai vecchi tempi l’ho forse ammirato, invidiato, sicuramente, ma mai odiato. Ora lui aveva tutto: belle ragazze, tanti amici che più di prima gli perdonavano il più infame degli errori, privilegi dettati puramente dalla popolarità, una salute di ferro. Io.. beh, diciamo che non ero proprio il suo riflesso sputato, e che la natura stessa mi aveva regalato un apparenza molto più modesta e, al massimo, un po’ più di cervello degli altri. Quanto basta per non essere mai stato arrestato almeno.
Ne è passato, di tempo. Un bel po’. Un piccolo intervallo diciamo. Fermiamoci un secondo per prendere una boccata d’aria, come quando si fa quando il lavoro si accumula, e diciamo a noi stessi “adesso sai cosa? Adesso basta.”
Lasciando alle spalle la mia esperienza passata rivedo nel riflesso del mio specchio una persona che ha avuto modo di superare tante cose. Sembra certo di essere stato cresciuto in un campo di allenamento militare, e io che sono dall’altra parte dello specchio non lo nego. Tuttavia, sono contento che tutti quei brutti ricordi facciano parte del passato. Persone che odiano se stessi, persone che odiano gli altri. Le peggiori relazioni che possiamo stabilire sono quelle che ti divorano il tempo e non ti insegnano niente.
Se non avessi mai incontrato Luca non avrei mai conosciuto l’odio e la forza che questo dà ad una persona. La vendetta è anche un altra forza importante. La vendetta di una donna che si crede tradita e non può perdonarti perché non le ispiri fiducia: mai fidarsi di nessuno che non conosci come te stesso, perché quella persona non si fiderà mai. Poco importa se si è innocenti.
E questo mi porta alla considerazione più importante. Quanto veramente conosco me stesso? Quanto tempo ho dedicato in questi anni a stabilire il modo migliore per conoscermi?
La mia ricerca della felicità ha dato i suoi frutti solo per il fortuito caso che non mi ha mai abbandonato durante tutti questi anni: la fede. Bisogna aver fiducia che le cose migliori stiano proprio per capitarti. Bisogna aver fede che ogni cosa ti stia capitando, anche ingiustamente, abbia un suo perché. Anche se questo non ti è immediatamente rivelato. Sono anche consapevole che non è salutare credere troppo: mai sostituire una scelta saggia per via della fede. Da quando siamo nati non ci è mai stata garantita giustizia. La realtà, come l’Universo, è ancora in via di definizione.
Ma trovare la felicità ha il suo giusto compenso. Arrivare ad avere esperienze che vanno ben oltre un gioioso riscontro.. è davvero eccezionale. Per tutto questo, anche la ricerca della felicità stessa vale la pena di essere tenuta in considerazione.
Questo che ho appena riportato è solo un piccolo estratto delle cose che ho imparato e solo in parte le innumerevoli avventure che hanno costellato il mio passato. Non voglio certo annoiarvi con altri dettagli, quindi spero che possiate trarre pieno usufrutto di queste che, secondo me, sono stati alcuni dei momenti significativi. Sfrutterò altri post per entrare più nel dettaglio delle numerosissime altre lezioni di vita, soprattutto sulle relazioni. C’è veramente troppo da dire quando si vuole parlare di relazioni sociali. Meritano perciò tutta un’attenzione particolare che enucleerò pezzo a pezzo. Non si può essere felici se prima non si medita sulle proprie sfortune.